Parliamo un pò di Sardegna e del mese di Agosto per contrastare questi giorni della "Merla"
Non saprei dire a che ora sia arrivato, ma è arrivato nel cuore della notte, questo forte vento di maestrale, spazzando via e interrompendo i miei sogni di questa notte di S. Lorenzo, limpida, piena di stelle cadenti come una pioggia di desideri da esprimere e di speranze di essere esauditi. Viene da lontano per raccontarmi storie di genti, fatti accaduti e che forse possono solleticare la mia fantasia. Si è presentato nel solito modo, da quando sono qui a Cala Liberotto, facendo cigolare piano piano poi sempre più forte i piccoli bastoncini della tenda sulla veranda sui cui si affaccia la mia camera, sempre più insistente, non volevo svegliarmi, mi sentivo cullata, coccolata, poi un po’ infastidita da questa. sua insistenza. Ho capito, per farmi venire giù dal letto mi ha sussurrato che il mare era particolarmente attraente…..non ho più opposto resistenza a questo corteggiamento fatto di sussurri, di carezze sul mio corpo ancora assopito, e di profumi, mirto eucalipto, pino ……il vento, il mare, il sole mi affaccio e vedo un meraviglioso mantello turchino, ornato di preziosi pizzi bianchi e di luminosi raggi di sole, chi sarà stata la fortunata dama che per prima lo avrà indossato? Sarà stato in occasione del suo sposalizio? O del suo primo incontro d’amore? Le stelle della notte di S.Lorenzo sono già tutte svanite nel sole di questo nuovo giorno, il mio amato amico vento continua la sua corsa lungo questa terra di Sardegna, ora si riposa, ora ritorna più impetuoso di prima, pieno di vigore e forza. Mi infonde un sentimento di libertà, di voglia di scappare, di voglia di aggrapparmi a lui e di seguirlo in questa corsa ora sfumata ora calma fin sulle montagne del Gennargentu e poi giù giù nelle piccole calette che costellano l’isola per insinuarsi in ogni piccola grotta, e produrre un lungo dolce armonico canto, fatto di note che vanno ad infrangersi contro queste rocce rosse modellate dall’infinito moto delle onde e che si animano se guardate con gli occhi del profondo, assumendo le forme che il mio profondo vuole, come in un sogno che scorre e non si dissolve nemmeno con la luce del sole qui a Cala Liberotto.
Sabato
11 Agosto 2001
Sardegna
31 commenti:
Leggo con piacere
Anch'io. E' scritto proprio bene.
Ciao Civetta,
Lara
Vengo solo ora dal blog di Soffio, mi iscrivo al volo e leggo con la dovuta calma! :)
Ciao!
Luigi
Finalmente t'ho trovato... cara CIVETTA! L'indirizzo era un po' così... ho dovuto avvalermi dell'aiuto di un "navigatore"... ma ora sono qui! Ho letto con piacere e devo dire che sei... davvero brava.
Un abbraccio affettuoso,
Mary
Mi piace come scrivi, tornerò a leggerti. Buona giornata
Benvenuta nella blogosfera!! Brava, hai fatto bene ad aprirti un tuo blog, lascia che ora sia lui a venire a sbirciare nel tuo!
Visto che si trovava poteva almeno scriverlo per bene il tuo indirizzo... questi mariti!!
Il nome che hai scelto mette allegria, ho letto che fai parte di un coro e allora abbiamo più di qualcosa in comune! anche a me piace scrivere, raccontare, ripercorrere emozioni e condividerle.
A presto
Molto bene Rita, lieta di fare la tua conoscenza.
Anche tu fai parte di un gruppo corale?
Buona giornata da
Civetta canterina
"Tosto", questo forte vento di maestrale.
Un posto bellissimo, Cala Liberotto.
Un caro saluto. Edo
si, si, sono un soprano e tu?
Dirigo anche un coro di voci bianche, ho studiato chitarra classica al conservatorio.
buona giornata anche a te! :-))
Buona giornata bellissimi questi luoghi,andavamo con i ragazi quando erano piccoli !un saluto...ventoso!
Molto bello il video della tua presentazione.
Canto nei contralti da 20 anni e per il coro di cui faccio parte organizzo i concerti. E' un coro amatoriale di circa 50 persone e non più giovani. Ma stiamo bene insieme.
Buona serata
Qui in famiglia si saltella da un blog all'altro, non volendo acquistare un altro computer.
Ciao
Cara Lucietta anche adesso andrei a farci un giro per quei posti, ma pazienza guardo dalla finestra e vedo tanta neve.
un saluto gelato
Bello questo tuo post scritto con stile leggero, come se le parole stesse fossero portate dal vento. Si sente il profumo del mare, del mirto anch'esso portato dal vento.
Un post ricco di magia, davvero bello!
Brava civetta! ;)
Piacevolissimo post che fa amare il vento, quel tipo di vento che diventa quasi umano e che sembra quasi di sentire anche da chi legge.
Ciao, un caro saluto,
aldo
Sento sin da qui un certo comune profumo di macchia mediterranea!
Aldo grazie per il bel commento.
Buona domenica
Doveroso arrivare fin qui passando da Soffio. Piacere mi chiamo Tiziana, sono lieta di conoscerti. Ora vado a curiosare.
Bellissimo post, Complimenti Civettacanterina.
Non conosco il posto, ma dopo aver letto da te non posso non annoverarlo tra i luoghi da visitare.
Certo, ci vuole la tua sensibilità per umanizzare il vento, ciò che porta con sé e quanto che trasforma stringendolo nel suo amplesso.
Anch' io, fin da bambina ho subito il suo fascino; ho sempre di interpretare il suo sibilare, mugghiare ...
Buona domenica!
Bellissimo racconto letto con un sentimento di fascino, ho pensato al romanzo "canne al vento" di Maria Grazia Deledda, in quel caso mi aveva affascinato il sole, l'immobilità, la processione.
Amo molto la terra di Sardegna forse perchè la sento quasi visceralmente come la musica jazz.
E' un piacere incontrarla quì nel suo spazio, buona domenica.
Ciao Graziana, sono nuova di blog e quindi mi perdo un pò strada facendo nei suoi meandri.
Ti dò il buon giorno e ti ringrazio per il bel commento al mio vento sardo.
Se non hai ancora avuto occasione di vedere la Sardegna, appena puoi fallo merita veramente
Grazie Alessandra sono contenta di vedere la tua rosa fra i miei amici.
Andrò a curiosare fra i tuoi post
A presto e buona domenica
Il mio commento è pieno di refusi, sei stata abilissima ad interpretarlo e generosa nel definirlo "bel commento".
Il vizio di scrivere di gettito senza diligentemente fare l'anteprima è uno "stile".
Il vento non arrivato ancora al massimo della sua forza,aveva una voce d'invito,come una musica che eccita alla danza o alla marcia:e doveva essere di nuovo qualche cosa di atavico,quel desiderio di mescolarsi e combattere con gli elementi,che mi spingeva verso la spiaggia.Ilvento adesso mi passava davanti,portandosi via la sabbia,con una follia di rapina sollevava le mie vesti e i miei capelli,quasi tentando di strapparmeli.Mi stringo le vesti con una mano,con l'altra tengo fermi i capelli e scendo verso la riva,il mare è tranquillo,azzurro,appena increspato dalla furia del mostro,anzi pare ne sorrida,mentre sulla spiaggia sconvolta la rena fugge spaurita,mentre a riva le onde si portano via il vento,giocando con esso come i delfini tra loro....complimenti civetta canterina il tuo bellissimo racconto mi ha riportato alla mente IL PAESE DEL VENTO di GRAZIA DELEDDA che adesso rileggerò.AUGURI PER IL BLOG "PERSONALE"metti del sonnifero nella cena di soffio cosi sarà lui ad addormentarsi per primo!!!!dalla Sardegna con doppia simpatia
Ottimo racconto!
Le tue parole...una poesia. Scrivi bene, mi piace: sai essere romantica e spiritosa (vedi descrizione del volo nel blog di tuo marito)una donna completa. In Sardegna, nella campagna di Orosei, ho una casetta, al mattino non vedo l'ora di alzarmi per ammirare il sole che nasce dal mare, la sera non andrei mai a letto per poter riempire i miei occhi di stelle.
Vorrà dire - Mamma Marina - che quando il vento mi riportarà in Sardegna ti verrò a trovare. Bella Orosei con quella spiaggia infinita..............
Mi piace come scrivi.
Grazie Krilù per il tempo che mi ha dedicato
Buona giornata
Ciao carissima: che bello il tuo blog! Ma perchè hai aspettato tanto ad aprirlo? Scrivi molto bene ed è un piacere leggere i tuoi pensieri.
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