La vita

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Salvatore Quasimodo

giovedì 2 febbraio 2012

Sardegna - Dedicato al vento


Parliamo un pò di Sardegna e del mese di Agosto per contrastare questi giorni della "Merla"

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Non  saprei  dire a che ora  sia  arrivato,  ma è arrivato nel cuore  della notte, questo  forte   vento  di  maestrale,  spazzando  via  e  interrompendo  i miei  sogni  di questa notte di  S. Lorenzo, limpida, piena  di stelle   cadenti  come una pioggia  di desideri  da  esprimere  e di  speranze  di  essere   esauditi.                                                                                                                                       Viene  da  lontano per  raccontarmi  storie  di  genti, fatti   accaduti e  che  forse  possono  solleticare  la  mia  fantasia.  Si  è presentato  nel  solito  modo,  da  quando  sono  qui  a  Cala  Liberotto, facendo  cigolare  piano  piano  poi   sempre  più  forte   i piccoli bastoncini della  tenda sulla  veranda  sui cui si affaccia  la  mia  camera,  sempre  più  insistente,  non  volevo  svegliarmi, mi sentivo  cullata, coccolata, poi un po’  infastidita  da questa.  sua  insistenza.  Ho  capito, per farmi  venire  giù  dal letto  mi ha   sussurrato che  il mare era  particolarmente   attraente…..non  ho più opposto resistenza  a  questo  corteggiamento  fatto  di sussurri, di carezze  sul  mio corpo  ancora  assopito,  e  di profumi, mirto  eucalipto,  pino ……il  vento, il  mare, il sole  mi affaccio  e vedo  un meraviglioso mantello turchino, ornato  di  preziosi  pizzi bianchi e di luminosi  raggi di sole,  chi sarà  stata la  fortunata dama che per prima lo avrà indossato?  Sarà  stato  in occasione  del suo  sposalizio?  O  del suo  primo  incontro d’amore?   Le stelle della  notte di S.Lorenzo sono  già  tutte  svanite nel sole  di questo nuovo giorno, il mio amato amico  vento continua  la  sua  corsa lungo  questa  terra  di Sardegna,  ora  si riposa,  ora  ritorna  più  impetuoso di prima, pieno di vigore e forza.  Mi  infonde un sentimento  di libertà, di  voglia  di scappare,  di  voglia  di  aggrapparmi  a  lui  e  di  seguirlo in questa  corsa  ora  sfumata  ora  calma   fin sulle  montagne  del  Gennargentu  e poi giù  giù nelle  piccole  calette  che  costellano l’isola  per insinuarsi  in ogni piccola  grotta,  e produrre  un  lungo  dolce   armonico  canto, fatto  di note  che  vanno ad  infrangersi  contro  queste rocce rosse  modellate  dall’infinito moto delle onde e che  si animano  se  guardate  con gli occhi  del profondo,  assumendo  le  forme  che il  mio profondo  vuole,   come  in un sogno  che scorre  e  non si dissolve  nemmeno  con la luce  del sole  qui a  Cala  Liberotto.

 

                       

                                                                                                                         
                                                                                                          Sabato 11  Agosto  2001      
                                                                                                                   Sardegna


31 commenti:

Soffio ha detto...

Leggo con piacere

Lara ha detto...

Anch'io. E' scritto proprio bene.
Ciao Civetta,
Lara

occhio sulle espressioni ha detto...

Vengo solo ora dal blog di Soffio, mi iscrivo al volo e leggo con la dovuta calma! :)
Ciao!

Luigi

Mary ha detto...

Finalmente t'ho trovato... cara CIVETTA! L'indirizzo era un po' così... ho dovuto avvalermi dell'aiuto di un "navigatore"... ma ora sono qui! Ho letto con piacere e devo dire che sei... davvero brava.
Un abbraccio affettuoso,
Mary

trillina ha detto...

Mi piace come scrivi, tornerò a leggerti. Buona giornata

Rita Baccaro ha detto...

Benvenuta nella blogosfera!! Brava, hai fatto bene ad aprirti un tuo blog, lascia che ora sia lui a venire a sbirciare nel tuo!
Visto che si trovava poteva almeno scriverlo per bene il tuo indirizzo... questi mariti!!
Il nome che hai scelto mette allegria, ho letto che fai parte di un coro e allora abbiamo più di qualcosa in comune! anche a me piace scrivere, raccontare, ripercorrere emozioni e condividerle.
A presto

civettacanterina ha detto...

Molto bene Rita, lieta di fare la tua conoscenza.
Anche tu fai parte di un gruppo corale?

Buona giornata da
Civetta canterina

Edoardoprimo ha detto...

"Tosto", questo forte vento di maestrale.
Un posto bellissimo, Cala Liberotto.

Un caro saluto. Edo

Rita Baccaro ha detto...

si, si, sono un soprano e tu?
Dirigo anche un coro di voci bianche, ho studiato chitarra classica al conservatorio.

buona giornata anche a te! :-))

lucietta1 ha detto...

Buona giornata bellissimi questi luoghi,andavamo con i ragazi quando erano piccoli !un saluto...ventoso!

civettacanterina ha detto...

Molto bello il video della tua presentazione.
Canto nei contralti da 20 anni e per il coro di cui faccio parte organizzo i concerti. E' un coro amatoriale di circa 50 persone e non più giovani. Ma stiamo bene insieme.
Buona serata

civettacanterina ha detto...

Qui in famiglia si saltella da un blog all'altro, non volendo acquistare un altro computer.
Ciao

civettacanterina ha detto...

Cara Lucietta anche adesso andrei a farci un giro per quei posti, ma pazienza guardo dalla finestra e vedo tanta neve.
un saluto gelato

Ambra ha detto...

Bello questo tuo post scritto con stile leggero, come se le parole stesse fossero portate dal vento. Si sente il profumo del mare, del mirto anch'esso portato dal vento.

Melinda ha detto...

Un post ricco di magia, davvero bello!
Brava civetta! ;)

il monticiano ha detto...

Piacevolissimo post che fa amare il vento, quel tipo di vento che diventa quasi umano e che sembra quasi di sentire anche da chi legge.
Ciao, un caro saluto,
aldo

Adriano Maini ha detto...

Sento sin da qui un certo comune profumo di macchia mediterranea!

civettacanterina ha detto...

Aldo grazie per il bel commento.
Buona domenica

Unknown ha detto...

Doveroso arrivare fin qui passando da Soffio. Piacere mi chiamo Tiziana, sono lieta di conoscerti. Ora vado a curiosare.

Graziana ha detto...

Bellissimo post, Complimenti Civettacanterina.
Non conosco il posto, ma dopo aver letto da te non posso non annoverarlo tra i luoghi da visitare.

Certo, ci vuole la tua sensibilità per umanizzare il vento, ciò che porta con sé e quanto che trasforma stringendolo nel suo amplesso.

Anch' io, fin da bambina ho subito il suo fascino; ho sempre di interpretare il suo sibilare, mugghiare ...

Buona domenica!

alessandra ha detto...

Bellissimo racconto letto con un sentimento di fascino, ho pensato al romanzo "canne al vento" di Maria Grazia Deledda, in quel caso mi aveva affascinato il sole, l'immobilità, la processione.
Amo molto la terra di Sardegna forse perchè la sento quasi visceralmente come la musica jazz.
E' un piacere incontrarla quì nel suo spazio, buona domenica.

civettacanterina ha detto...

Ciao Graziana, sono nuova di blog e quindi mi perdo un pò strada facendo nei suoi meandri.
Ti dò il buon giorno e ti ringrazio per il bel commento al mio vento sardo.
Se non hai ancora avuto occasione di vedere la Sardegna, appena puoi fallo merita veramente

civettacanterina ha detto...

Grazie Alessandra sono contenta di vedere la tua rosa fra i miei amici.
Andrò a curiosare fra i tuoi post
A presto e buona domenica

Graziana ha detto...

Il mio commento è pieno di refusi, sei stata abilissima ad interpretarlo e generosa nel definirlo "bel commento".
Il vizio di scrivere di gettito senza diligentemente fare l'anteprima è uno "stile".

Anonimo ha detto...

Il vento non arrivato ancora al massimo della sua forza,aveva una voce d'invito,come una musica che eccita alla danza o alla marcia:e doveva essere di nuovo qualche cosa di atavico,quel desiderio di mescolarsi e combattere con gli elementi,che mi spingeva verso la spiaggia.Ilvento adesso mi passava davanti,portandosi via la sabbia,con una follia di rapina sollevava le mie vesti e i miei capelli,quasi tentando di strapparmeli.Mi stringo le vesti con una mano,con l'altra tengo fermi i capelli e scendo verso la riva,il mare è tranquillo,azzurro,appena increspato dalla furia del mostro,anzi pare ne sorrida,mentre sulla spiaggia sconvolta la rena fugge spaurita,mentre a riva le onde si portano via il vento,giocando con esso come i delfini tra loro....complimenti civetta canterina il tuo bellissimo racconto mi ha riportato alla mente IL PAESE DEL VENTO di GRAZIA DELEDDA che adesso rileggerò.AUGURI PER IL BLOG "PERSONALE"metti del sonnifero nella cena di soffio cosi sarà lui ad addormentarsi per primo!!!!dalla Sardegna con doppia simpatia

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Ottimo racconto!

Anna-Marina ha detto...

Le tue parole...una poesia. Scrivi bene, mi piace: sai essere romantica e spiritosa (vedi descrizione del volo nel blog di tuo marito)una donna completa. In Sardegna, nella campagna di Orosei, ho una casetta, al mattino non vedo l'ora di alzarmi per ammirare il sole che nasce dal mare, la sera non andrei mai a letto per poter riempire i miei occhi di stelle.

civettacanterina ha detto...

Vorrà dire - Mamma Marina - che quando il vento mi riportarà in Sardegna ti verrò a trovare. Bella Orosei con quella spiaggia infinita..............

Krilù ha detto...

Mi piace come scrivi.

civettacanterina ha detto...

Grazie Krilù per il tempo che mi ha dedicato
Buona giornata

viola ha detto...

Ciao carissima: che bello il tuo blog! Ma perchè hai aspettato tanto ad aprirlo? Scrivi molto bene ed è un piacere leggere i tuoi pensieri.