La vita

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Salvatore Quasimodo

domenica 27 maggio 2012

..........E Maggio è agli sgoccioli...........

…………E Maggio è agli sgoccioli, il mese  della Rinascita…….. il mese dedicato alla Grande Madre
Il Coro Folk S.Lazzaro davanti alla Porta dei Principi del Duomo di Modena
Dunque quale modo migliore è conservare il suo ricordo con il  suono della nostra voce? Allora  ecco che  un gruppo di ex-giovani -  guidati da un Direttore  anche lui ex giovane -  celebrano la chiusura del Maggio  cantando  condividendo quello che Padre Turoldo  ha scritto.

Un coro…cuori e voci.
Cuori che fanno vibrare lo strumento più affascinante.
 E’ più difficile da dominare. Ma anche il più melodioso da ascoltare, lo strumento  più antico: la propria voce……Se stessi. E’ il cuore che trasforma i suoni in canto. E il canto in arte perché è il cuore che fa vibrare le corde vocali. E che fa vibrare  il cuore di chi ascolta….”Nulla c’è di più nobile del canto, virtù salvatrice di umanità. Per questo quando un popolo canta  c’è da sperare ancora. Nulla fonde animi e caratteri  quanto un coro, quando è vero coro.
 Sentirsi componenti di un coro,  l’appuntamento, il ritrovarsi e il sentirsi presenza necessaria a cantare, è come un convenire di innamorati. Allora il sacrificio diventa spontanea gioia e stima per vivere!
Il Canto ci mostra una realtà che merita di essere desiderata, ci mostra noi stessi come dovremmo essere se fossimo meritevoli del mondo.
 La voce umana, elevata nel canto, crea l’occasione di sciogliere, per un istante, i catenacci dell’universo, permettendoci di scorgere un frammento di ciò che nascondono:
                                                                                                                     un lampo dell’ineffabile.
David Maria Turoldo
*********
Grazie ad un sacerdote, Don Ezio Nicioli, appassionato di canto popolare e musicista autodidatta, nel 1980 si costituisce a Modena il Coro Folk S. Lazzaro.
Il suo nome S.Lazzaro rende onore ad una piccola antica chiesa cittadina di gran valore artistico sita nella parrocchia di Don Ezio.
L’iniziativa riesce ad aggregare un gruppo di giovani ai quali si uniscono intere famiglie accomunate dalla voglia di stare insieme per cantare gioiosamente accompagnati da un mandolino.
I concerti nelle sagre, nelle feste paesane e presso le strutture per anziani caratterizzano la prima parte della vita del coro.
                Negli anni successivi i giovani cedono il posto ai meno giovani ma lo spirito che lo anima è sempre quello di mantenere un gruppo d’amici ai quali piace cantare in armonia per regalare armonia.
Attualmente il gruppo corale si compone di una cinquantina di elementi a quattro voci miste ed è accompagnato da tre fisarmoniche, due chitarre ritmiche ed  un pianoforte.
E la storia continua 

2 commenti:

alessandra ha detto...

Bellissima definizione del canto e del coro come l'iniziativa nata e protratta nel tempo nella vostra città. Il canto unisce, la musica è l'identità di un popolo.
Mi viene da pensare, chissà perchè, agli alpini sui monti, a quei cori che univano e davano sollievo nel dolore.
Anche nella mia città ci sono dei gruppi canori molto belli, di giovani:La gioventù Incantata" dei bambini"la ciliegina d'oro" e dei più grandi " Il coro di Albano Berton" ed il "Suono del Sacro". I concerti si tengono in piazza o nella lunga scalinata che porta ad una Chiesa, molti all'interno della chiesa stessa. Un incanto.

Sandra M. ha detto...

Ed io che le vostre voci le ho sentite non posso che confermare. Consiglio ai lettori di fare click sulla foto per ingrandirla : quei visi intensi fanno comprendere benissimo tutto ciò che Civetta scrive.