“Saliva sulla scala a pioli poche volte. E ogni volta era a passo e a
cuor leggero. C’era sempre un viaggio in vista. Con la scala si arrivava alla
valigia sul ripiano più alto dell’armadio”
I ricordi che costituiscono il bagaglio più intimo di
ognuno di noi giacciono sedimentati in un angolino del nostro essere più profondo, con loro, ad una attenta
analisi, possiamo vedere emozione, amore,dolore, nostalgia, paura, gioia,
serenità.
Sono corde tese come quelle di uno strumento musicale
e basta un niente, un profumo, una luce, un sapore per farle risuonare, per
risvegliare tutto quello che da tanti anni era sopito, oppure covava in attesa
di essere riascoltato, rivissuto, rielaborato.
La
valigia
Una vecchia valigia, ma quanto vecchia?
Ai miei occhi
di bambina, ha sempre fatto bella mostra di sé dall’alto dell’armadio nella
camera dei nonni – ora solo della nonna, il nonno infatti, se ne era andato da
un po’ di tempo lasciandola disperata-. La valigia di colore marrone, non tanto
grande, era decorata da borchie di
metallo lucido e forse erano proprio queste a conferirle un’aria moderna,
pretenziosa e di solidità.
La mia curiosità nei suoi confronti era molto forte,
la nonna resisteva sempre alle mie richieste di vederla da vicino, di toccarla
e perché no di giocarci anche solo per
un po’. Lei era irremovibile: la valigia era sua. Io di giochi ne avevo tanti,
certamente non era necessario che avessi anche quella.
Ma un giorno, complice una brutta tonsillite che mi
costrinse a casa da scuola, vidi la nonna – forse credeva che io
dormissi!- prendere la scala a pioli dal
ripostiglio e andare nella sua camera, capii che non vista, aveva intenzione di
salire fin lassù per prendere la
valigia, Spiandola attraverso la porta della camera socchiusa, capii anche che
non era la prima volta che azzardava un’avventura così rischiosa per lei alla soglia dei novant’anni, le gambe
malferme, la schiena curva
affrontava un’enorme fatica,
caparbiamente saliva, saliva, uno due tre quattro cinque pioli…. Sei eccola finalmente toccare l’oggetto
riposto lassù al sicuro, la sua valigia, ma era veramente sua?
La discesa con questo fardello in mano non fu meno
difficoltosa della salita, ma era tanta la felicità e la serenità che
trasparivano dagli occhi della nonna, che anche le sue gambe malferme
sembravano essere diventate quelle di una giovinetta, il vestito da nero a
fiorellini bianchi era diventato di
mussola di lana e seta in colori pastello, ampiamente scollato, le maniche
corte a palloncino, la gonna stretta in vita, e……lunga fino ai piedi, i capelli
dal candido biancore ad un caldo biondo su cui risaltavano i suoi grandi occhi
azzurri. Ma le gambe malferme? La schiena
curva per le artrosi? Ed io lì a spiare attraverso la porta socchiusa, a
piedi nudi ed in pigiama, - non avevo ancora capito l’importanza per un essere umano avere dei segreti –
volevo sapere, vedere soddisfatta la sfrenata curiosità di bambina.
Un viaggio nella valigia della nonna
Alla giovane donna che vedevo attraverso la fessura
della porta era rimasto ben poco della mia vecchia nonna, con fare agile rimise
i piedi a terra, pose delicatamente la valigia sul letto, e con un morbido
fazzoletto bordato di pizzo che estrasse dal corsetto, la pulì delicatamente,
quasi accarezzandola per togliere la polvere
che poteva essersi accumulata, la riguardò, toccò ad una ad una le
borchie di metallo e pian piano fece scattare le chiusure sollevando così il
coperchio……..
Una nuvoletta bianca e azzurra si liberò spandendo
nell’aria un fragrante profumo di lavanda – ho riconosciuto il profumo dei
fiori raccolti insieme a lei in primavera ecco dove erano finiti dentro la
valigia - e la nonna sollevò lo sguardo sorridendomi scoprendo così il mio
punto di osservazione. Mi prese per mano e mi fece avvicinare, finalmente, alla
valigia per vedere quello che conteneva. Il mio stupore fu grande, rimasi a bocca aperta: la valigia era vuota!!!!
10 commenti:
Bellissimo, commovente e con sorpresa finale.
I miei più sinceri complimenti anche per quello che ho letto nel tuo "profilo".
Grazie per esserti inserita tra i miei blogger amici, io sto facendo altrettanto.
Grazie anche per i commenti che ho ricevuto.
Ciao,
aldo.
Ciao complimenti, mi ha emozionato questo racconto, molto dolce, imprevedibile il finale che porta a riflettere,grazie ciao a presto rosa buona serata.)
Bellissimo racconto e il finale inaspettato!I miei complimenti!Buona serata da Olga
Grazie e buonanotte da Modena sotto la neve. Oggi abbiamo festeggiato il Patrono S.Geminiano - che secondo la tradizione è un santo dalla barba bianca
Grazie e buona notte imbiancata - qui sta nevicando da alcune ore
Grazie e Buona Notte, forse se guardiamo abbiamo tutti una valigia magica
Una valigia è un oggetto notevolmente simbolico già di per se.
Era vuota... ma così piena di tempo e di vita.
Ricordi che appartenevano a tua Nonna e, se l'ha portati con se.
Un caro saluto. Edo
piesse: complimenti per il racconto.
Ecco! Una grazia artistica popolare di tale forza non poteva che essere emiliana!
Ciao ti faccio i miei complimenti perchè scrivi con una dolcezza incredibile ,il racconto fluisce lasciandoti una bella serenità! grazie
dolce e pieno di aspettative questo racconto, complimenti per il modo di scrivere.
Eh, si , dovremmo avere tutti una valigia magica dove mettere tutti i nostri desideri per poterli far uscire ogni tanto.
Buonanotte
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